“Volgi il tuo occhio all’interno e scoprirai migliaia di regioni nel tuo cuore, vergini ancora. Viaggiale tutte e fatti esperto di cosmografia interiore”
Henry David Thoreau
Lo Yoga è una delle più antiche tradizioni a carattere evolutivo, create dall’uomo per l’uomo, per il suo benessere, la salute psicofisica, emozionale, mentale e spirituale.
E’ il più grande viaggio che possiamo compiere all’interno di noi stessi.
Il termine Yoga deriva dalla radice sanscrita “yuj-“ che significa “soggiogare”, “unire”. Si tratta dunque di una disciplina del corpo e della mente , ma anche di una “unificazione” spirituale, un riconoscimento della nostra natura profonda.
E’ una scienza antica , che non finge di essere semplice , facile e veloce, ma che si prende carico di quel fenomeno complesso che chiamiamo “essere umano”.
Nella parola Yoga si compendia quanto di più significativo ha saputo trasmetterci la tradizione spirituale indiana. In essa risiede la risposta a molti interrogativi esistenziali, che, da un punto di vista indiano , si riducono a un solo problema: quello della sofferenza insita nel divenire e il conseguente desiderio di liberazione dal transeunte.
Tanti i sentieri , una la meta. Ma soprattutto tanti i “viaggiatori”, per cui, già nell’antichità lo yoga si è diviso in percorsi che esaltavano un aspetto in particolare : Jnana (conoscenza), Bhakti (devozione), Karma (azione)e Raja (meditazione). A questi 4 sentieri, se ne sono aggiunti altri due l’Hatha Yoga e il Tantra Yoga , entrambi legati al concetto , vissuto, dell’unione tra energia maschile e femminile, attraverso pratiche di purificazione , posture del corpo, controllo del respiro , mudra, bandha, mantra, meditazione.
Nei secoli, nella stessa India, e poi ancora nel contatto tra India e Occidente, tale parola, Yoga, è diventata il contenitore di pratiche e tecniche tra le più disparate, ognuna delle quali ha cercato una propria legittimazione facendo riferimento a scuole, tradizioni, testi e lignaggi derivanti da guru o maestri spirituali che li avevano fondati. Dai sentieri originali si è passati agli “stili” in cui ognuno ha potuto mettere la propria firma.
Oggigiorno districarsi in questo labirinto è molto difficile. Tutto sembra essere Yoga. Lo yoga ha perso completamente o quasi, la ricerca più importante, quella spirituale, avventurandosi in proposte e varianti sempre più accattivanti, così da avvicinare un pubblico più vasto, uomini e donne che si definiscono “yogi e yogini”, senza conoscere il vero significato di questa parola.
Non essendo dunque possibile descrivere “cosa è lo Yoga”, prendo spunto da quanto il mio maestro Antonio Nuzzo (appunti dalla Formazione Insegnanti Yoga 2013-2017, Milano) un giorno scrisse:
“Lo yoga non è imparare a mettersi in equilibrio sulla testa
Ma apprendere a stare con i piedi ben piantati a terra
Lo yoga non è ricordare, anche se il ricordare ci consente di conoscere i contenuti della propria mente.
Lo yoga non è ragionare, anche se il ragionare correttamente consente di scoprire il cammino.
Lo yoga non è immaginare, anche se l’immaginare ci consente di conoscere l’emozione.
Lo yoga non è agire, anche se l’agire ci consente di sviluppare l’attenzione.
Lo yoga non è dormire anche se il rilassarsi è parte della via.
Lo yoga è imparare a non subire l’aggressione degli opposti.
Lo yoga è tendere verso l’immobilità del corpo.
Lo yoga è calmare l’agitazione del respiro.
Lo yoga è ridurre la dispersione mentale.
Lo yoga ci consente di conoscere l’altra faccia della vita!”